Nulla di fatto, Microsoft non ha avuto successo nel tentativao di acquisizione di Salesforce, società leader in produzione di software cloud: la cifra di 55 miliardi di dollari non è stata giudicata sufficiente dai vertici Salesforce che miravano a 20 miliardi in più.
Ci sarebbe stato un nulla di fatto nel tentativo effettuato da Microsoft di acquisire Salesforce, una delle più note e blasonate società di prodotti CRM basati sul cloud.
In base alla CNBC che ha pubblicato la notizia, sembreebbe che Microsoft avrebbe fatto un'offerta a Salesforce, rappresentata dall'attuale CEO Marc Benioff, di 55 miliardi di dollari. Qual'ora il tenativo fosse andato a buon fine, per Microsoft si sarebbe trattato di una delle più importanti acquisizione della recente storia di internet.
La trattativa tra le due aziende si è prolungata per molto tempo, ma a porre dubbi seri nei confronti di Microsoft ci sarebbe stato l'ostacolo rappresentato dalla offerta che Salesforce avrebbe avanzato: ben 20 miliardi di dollari in più rispetto a quanto offerto da Microsoft! Il CEO di Salesforce, Marc Benioff, puntava infatti a 70 miliardi di dollari il che discostava di molto a quanto proposto dai vertivi di Redmond, il che a condotto al fallimento dell'operazione. Per Microsoft, l’acquisizione di Salesforce avrebbe avuto un importante peso strategico. Entrambe le società offrono, infatti soluzioni cloud, sopratutto in ambito business, molto simili e possono essere considerate come due grandi rivali anche se hanno spesso collaborato tra loro.
Certo è che tale acquisizione per Satya Nadella, la cui strategia sul cloud è ben nota a tutti, avrebbe assunto un significato molto importante al fine di rendere Microsoft ancora più forte in questo settore, dove avrebbe potuto assumere il ruolo di leader indiscusso. Ora bisogna rivalutare tutto quanto, in merito agli effetti che questo fallimento potrebbe avere sui rapporti tra le due società. Le due società potrebbero, infatti, anche decidere di smettere di collaborare tra loro.
Non è inoltre chiaro se le trattative si siano arenate definitivamente o se in qualche modo potranno essere riprese in futuro, magari con un rilancio sul prezzo per trovare una mediazione sui termini dell’acquisizione.
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