A 0 °C tutti gli smartphone hanno funzionato entro i parametri stabiliti normalmente ma è scendendo alla temperatura di -5 °C che sono nati i primi malfunzionamenti: primo fra tutti l’iPhone che evidenziava un errore con la SIM card e il Nokia N9 che invece segnava batteria scarica, nonostante fosse stata appena caricata. A -10 gradi l’iPhone dava batteria scarica spegnendosi del tutto, mentre il Nokia N9, assieme a E7 ed N8, teneva ancora botta riuscendo a compiere quasi tutti i propri compiti fino alla temperatura di -20°. L’unico che ha resistito a temperature ancora più basse è stato il Samsung Galaxy II, che ha letteralmente sbalordito tutti, cedendo soltanto a -35°.
In generale i device che hanno dato garanzia di funzionalità sono stati i normali cellulari economici non touch-screen, riuscendo ad essere utilizzati anche a temperature di oltre -30 °C che, non essendo “intelligenti”, hanno fatto il loro dovere fino in fondo. Il limite dei touch screen capacitivi, infatti, è dovuto al fatto che funzionano per conducibilità elettrica delle dita, fenomeno che sparisce quando le temperature diventano molto rigide.
Il consiglio degli esperti al termine del test, è quello di porre il proprio smartphone nelle tasche dei pantaloni, in modo che il calore corporeo protegga i delicati meccanismi dai danni del gelido inverno. Insomma...hanno scoperto l'acqua...CALDA! :)
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