martedì 23 dicembre 2014

Xiaomi primo posto nella classifica di vendite in Cina quarto mondiale

Xiaomi, l'azienda di Pechino che ha prodotto smartphone che non hanno nulla da invidiare ai grandi marchi ma con un prezzo contenuto, ha raggiunto il suo obbiettivo e si appresta a porne uno un po' più in alto. Primo posto nella classifica di vendite in Cina e quarto posto nel mondo, la valutazione delle sue operazioni hanno raggiunto 45 miliardi di dollari e ora si appresta a concludere unaltro giro di finanziamenti per sostenere la crescita 

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L'ultima volta che Xiaomi si era rivolta al mercato per raccogliere denaro da investire era stato nel 2013, e all'epoca l'intera azienda era stata valutata 10 miliardi di dollari. In quella circostanza gli investitori avevano messo sul piatto poco più di 325 milioni, mentre questa volta Xiaomi è riuscita a portare a casa la cifra tonda di 1 miliardo: denaro che servirà a finanziare l'allargamento delle operazioni a nuovi mercati, come quello indiano e quelli messicano e brasiliano, dove la formula già vincente in Cina dovrebbe garantire ampi margini di crescita.











Il giro di boa sarà capire se il modello Xiaomi sia valido anche fuori dai confini cinesi: l'azienda è convinta di saper maneggiare il suo business non tanto tramite la vendita dell'hardware, che non lascia molti margini visti i prezzi al dettaglio rispetto ai costi di produzione e sviluppo, quanto invece grazie al software e ai servizi che vende ai clienti tramite i terminali stessi. Non si capisce bene come sia in grado di aumentare il fatturato questo approccio, ma evidentemente basta a convincere i potenziali investitori: in questa tornata dovrebbero affluire nelle casse Xiaomi capitali provenienti tra l'altro dal mercato russo.



Xiaomi, the company in Beijing that has produced smartphone that have nothing to envy to the big brands, but with an affordable price, has reached its goal and is preparing to put one a little more on. First place in the ranking of sales in China and fourth place in the world, the assessment of its operations have reached $45 billion and now is preparing to conclude a lap of funding to support the growth.

The last time that Xiaomi was directed to the market to collect money to invest was in 2013, and at the time, the whole company was assessed $10 billion. On that occasion the investors had put on the plate a little more than 325 million, while this time Xiaomi and managed to bring home the round figure of 1 billion, money that will finance the enlargement of the operations to new markets, such as India and those mexican and brazilian, where the already winning formula in China should ensure ample room for growth.

The halfway point will understand if the model Xiaomi is valid outside the chinese borders: the company is convinced to know how to handle his business not so much through the sale of the hardware, which does not leave many margins seen retail prices compared to the costs of production and development, and much more on thanks to the software and services that it sells to customers through the terminals themselves. It is not clear how it is able to increase the turnover this approach, but obviously enough to convince potential investors: in this session should flow into the coffers Xiaomi capital coming between the other from Russian market.

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