venerdì 3 luglio 2015

Una Pubblicità di Riparazione Smartphone ritenuta Sessista fa discutere

E' comparsa una pubblicità sulle strade di Roma che ha sollevato discussioni fra i residenti della via Consolare, ritenendo la pubblicita sessista.


 "Rotto? Noi te lo ripariamo" dice la réclame accompagnata dalla foto di un avvenente lato b di una ragazza stretto in un paio di jeans cortissimi.

Ovviamente il "rotto" si riferisce allo smartphone che la ragazza tiene nella tasca dei pantaloncini, e il doppio senso della pubblicità si riferisce all'attività principale del negozio, ovvero la riparazione di apparecchi elettronici come telefoni cellulari, portatili, personal computer e tablet.

Una pubblicità di cattivo gusto che non avrebbe dovuto essere neanche autorizzata, visto il regolamento varato dal comune contro le pubblicità sessiste. Assessore Leonori: "Rimuoveremo pubblicità sessista"

Dopo aver ricevuto le proteste dei cittadini l'assessore alla Roma Produttiva Marta Leonari ha annunciato come il suo assessorato abbia provveduto all'avviamento delle pratiche per la rimozione della pubblicità sessista. “E’ apparso sugli impianti pubblicitari della nostra città un manifesto indecente e vergognoso per i suoi contenuti sessisti. – ha dichiarato l'assessore – Dopo le segnalazioni dei cittadini abbiamo subito inviato i controlli e avviato le sanzioni.

Le norme che questa Amministrazione ha varato contro la pubblicità sessista ci consentono di intervenire in maniera diretta ed efficace. Per questo l’Ufficio Affissioni e Pubblicità di Roma Capitale, che ha la competenza sul rispetto delle regole su questo settore, ha subito reagito alla segnalazione della pubblicità che contravviene all’articolo 12-bis del Regolamento approvato lo scorso anno.

In quell’occasione con l’Assessora Alessandra Cattoi e con il sostegno di tutta l’Assemblea Capitolina avevamo inserito un articolo sulle pubblicità che non sono consentite nella nostra città. Con il verbale dei vigili provvederemo a diffidare la società a rimuovere la pubblicità entro 24 ore, trascorse le quali il messaggio sarà non solo sanzionato, ma anche oscurato”

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