Come funziona il roaming? Sarà davvero un roam like at home? Dov’è la fregatura?
Partiamo dalla domanda più generica di tutte e precisiamo subito: nonostante si fatichi a crederci, è tutto vero e non sembrano esserci fregature. L’Unione Europea ha spinto moltissimo per il cosiddetto roam like at home
(conosciuto anche come RLAH), ossia la condizione che permetterà a
tutti i cittadini europei di spostarsi di paese in paese senza
preoccuparsi troppo della propria tariffa: insomma, attraversare i
confini nazionali sarà (quasi) indifferente nell’utilizzo dello
smartphone.
Potrò usare l’opzione del mio operatore, con tanto di chiamate, SMS e dati inclusi?
Sì, ogni utente continuerà ad
utilizzare il proprio bundle quando si trova all’estero, attingendo da minuti, SMS e dati inclusi nel pacchetto con il proprio operatore.
Non ci sono limiti per chiamate ed SMS
(vale a dire che se in Italia avete chiamate ed SMS illimitati, li
avrete anche all’estero) ma possono esserci alcune restrizione
sull’utilizzo dei dati (che vi spieghiamo nell’apposito punto che
trovate sotto).
In ogni caso tenete presente che non è detto che i limiti descritti sotto vengano applicati dagli operatori: il vostro gestore
potrebbe anche darvi tutti i GB che avete a disposizione
in Italia e, in caso contrario, è comunque tenuto ad informarvi via
SMS, indicando il numero di GB che avrete a disposizione all’estero.
Quali sono le restrizioni sui dati per il roaming in UE?
Precisiamo subito che in linea di massima
anche i dati sono inclusi ma, a seconda dell’operatore, potrebbero esserci alcune limitazioni un po’ complesse che andiamo a spiegarvi di seguito.
In sostanza, le condizioni
roam like at home permettono agli operatori esteri di applicare un sovrapprezzo se nel paese d’origine
pagate 1 GB meno di 3,85€. Questa cifra si abbasserà a 3€/GB nel 2018 e a 2,25 GB nel 2019.
In ogni caso, è comunque previsto un certo numero di GB (più
o meno abbondante) da utilizzare senza pagare nulla; semplicemente,
sarà necessario pagare delle commissioni superata una certa soglia.
Questa clausola ci riguarda da vicino, poiché gli italiani sono tra i clienti che
pagano meno per navigare da mobile, quindi facciamo ulteriore chiarezza.
La prima cosa da fare per scoprire se un operatore estero
può applicare delle commissioni è calcolare se pagate meno di 3,85€ a GB
(tasse escluse). In Italia le aliquote sulla telefonia sono pari al
22%, quindi per iniziare dovete calcolare qual è il costo della vostra tariffa
IVA esclusa: per farlo, potete affidarvi ad uno dei numerosi strumenti online adibiti allo scopo, come questo:
Nel nostro caso, quindi, l’IVA è pari a 1,44€ e il costo tasse escluse è di 6,56€.
A questo punto, dovete dividere il costo totale per il
numero di GB, per scoprire se pagate 1 GB più o meno di 3,85€.
Supponiamo che la vostra tariffa da 8€ ogni 4 settimane abbia 3 GB
inclusi; in questo caso, dovete calcolare:
6,56/3 = 2,04
In questo caso il risultato è 2,04, il che significa che non
tutti i GB che avete nel vostro piano saranno disponibili all’estero.
Al contrario, se il risultato fosse stato uguale o superiore a 3,85€,
tutti i GB che avete inclusi nel bundle sarebbero stati disponibili
anche all’estero.
Per sapere quanti GB saranno inclusi all’estero, dovete fare un altro calcolo, tenendo presente che il
costo massimo all’ingrosso per 1 GB di traffico è pari a 7,7€.
Questo prezzo si abbasserà nel corso dei prossimi anni: passerà a 6€/GB
nel 2018, 4,5€/GB nel 2019, 3,5€/GB nel 2020, 3€/GB nel 2021 e
2,5GB/2022.
Per calcolare il
numero minimo di GB che il vostro operatore deve offrirvi, dovete calcolare
(2*(CostoTariffaSenzaIVA / 7,7) = NumeroGBinRoaming
Tornando all’ipotetica opzione di cui dicevamo prima, se il
costo senza IVA della vostra tariffa è di 6,56€, il calcolo da eseguire
è:
(2*(6,56 / 7,7) = 1,62
In questo caso, quindi, il vostro operatore dovrà offrirvi
almeno 1,62 GB all’estero. Dato che il tutto è un po’ complesso, riassumiamo ancora una volta i calcoli:
CostoTariffaIVAEsclusa) / NumeroGiga = X
Se X < 3,85
(2*(CostoTuaTariffa/7,7) = NumeroGBInRoaming
Quali sono le regole di fair use per il roaming UE?
In linea generale, l’unica regola per rientrare nelle regole del corretto utilizzo del roaming, è sufficiente
passare all’estero meno tempo di quanto si passa nel proprio paese natale.
Attualmente, insomma, non sembra esserci un numero di giorni
massimo che è possibile trascorrere all’estero, l’importante è che non
il tempo passato all’estero non sia superiore a quello passato in
patria.
Nel caso in cui questa condizione non venga rispettata,
l’operatore può contattare il cliente e chiedere spiegazioni, che
dovranno essere fornite nel corso di 14 giorni. Nel caso in cui l’utente
continui ad utilizzare il roaming, l’operatore potrà applicare i
sovrapprezzi stabiliti, che sono elencati nel punto qui sotto.
Quali sono i sovrapprezzi applicabili per il roaming UE?
Precisiamo ancora una volta che i
sovrapprezzi non vengono applicati di default, ma solo e soltanto nel caso in cui il cliente non rispetti le condizioni di corretto utilizzo (elencate nel punto superiore).
- Chiamate: 3,2 cent per minuto (+ tasse)
- SMS: 1 cent per SMS (+ tasse)
- Dati: 7,7€ per 1GB (+tasse)
Ricordiamo che il costo per ogni GB varierà nel corso dei prossimi anni, seguendo questo schema:
- 7,7€/GB (dal 15 giugno 2017)
- 6€/GB (dal 1 gennaio 2018)
- 4,5€/GB (dal 1 gennaio 2019)
- 3,5€/GB (dal 1 gennaio 2020)
- 3€/GB (dal 1 gennaio 2021)
- 2,5€/GB (dal 1 gennaio 2022)
Cosa dovrò fare per non pagare più il roaming in UE?
Nulla: tutti gli operatori dovrebbero automaticamente applicare l’azzeramento del roaming a partire dal 15 giugno 2017.
Nel caso in cui il vostro piano includa una tariffa per il roaming, il gestore
sarà tenuto a contattarvi chiedendo se volete mantenerla o se preferite passare al
roam like at home previsto dall’Unione Europea. Nel caso in cui non rispondiate, verrà automaticamente applicato il
roam like at home.
Come farò a sapere che non pagherò più il roaming in UE?
Entro il 15 giugno, ogni operatore dovrà contattare i propri clienti comunicando loro l’azzeramento dei costi di roaming.
Salvo esplicita richiesta di mantenere la propria tariffa
attuale, la tariffa per l’estero di default dovrebbe diventare per tutti
la
roam like at home.
Nel caso in cui il gestore non dovesse applicare in tempo la
variazione e vi addebitasse dei costi, potete contestare la cifra
pagata. Nel caso in cui l’operatore non volesse restituirvi quanto
speso, dovrete rivolgervi all’autorità competente per il paese di
riferimento (nel caso dell’Italia, l’
AGCOM).
Il roaming varia a seconda dell’operatore?
No, tutti gli operatori dovranno azzerare i costi di
roaming; non sono previste distinzioni da gestore a gestore (eccetto
quel che potete leggere qui sotto a proposito delle deroghe)
Sono previste deroghe?
Non è prevista alcuna deroga che possa interessare i clienti dei quattro principali operatori italiani, Vodafone, TIM, Wind e 3.
I gestori possono chiedere un rinvio dell’azzeramento dei costi in roaming solo se questo cambiamento comporta
perdite superiori al 3% del fatturato annuale; in tal caso, avranno altri 12 mesi di tempo per adeguarsi alla normativa.
Considerando anche le
analisi statistiche effettuate dalla Commissione Europea, la maggior parte dei clienti passa davvero poco tempo all’estero (si parla di soli 2,2 giorni all’anno), quindi è
molto improbabile che la tariffa roam like at home influisca sensibilmente sul fatturato annuale.
In ogni caso,
ogni deroga dovrà essere concessa dall’autorità nazionale competente (nel nostro caso, l’AGCOM).
Ci saranno cambiamenti in Italia per quando si ricevono chiamate dall’estero?
No, le nuove normative riguardano solo e soltanto le tariffe relative a quando vi trovate all’estero. In caso di chiamate
dall’estero verso l’Italia, non cambia nulla: se pagate uno scatto alla risposta, continuerete a pagarlo. Anche in caso di chiamate
dall’Italia verso l’estero, vengono mantenute le stesse tariffe che pagate attualmente.
In quali paesi posso utilizzare il roaming gratuito?
In
tutti i 28 paesi dell’Unione Europea,
ossia: Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Cipro, Repubblica Ceca,
Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria,
Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia,
Portogallo, Romania, Slovenia, Slovacchia, Spagna, Svezia, Regno Unito.
Per gli altri paesi dalla European Economic Area (Islanda, Liechtenstein e Norvegia) il
roam like at home verrà introdotto poco dopo il 15 giugno.
Anche il Regno Unito? E la Brexit?
Attualmente il Regno Unito fa ancora parte a tutti gli
effetti dell’Unione Europea, in quando il processo per la Brexit è
appena iniziato e ci vorranno alcuni anni prima che venga concluso
Una volta conclusa la Brexit, la possibilità di navigare
senza costi di roaming in terra inglese dipenderà probabilmente dagli
accordi commerciali tra l’Unione Europea e il Regno Unito.
Operatori italiani: a che punto siamo?
Wind
Wind è stato il primo operatore ad annunciare la fine dei costi di roaming in Unione Europea: a partire
dal 24 aprile tutti i clienti del gestore arancione potranno utilizzare il proprio bundle (chiamate, SMS e dati) all’estero come in Italia.
Tre, Vodafone e TIM
Non ci sono ancora annunci ufficiali da parte degli altri
tre principali operatori nazionali: si attendono nelle prossime
settimane annunci da parte di TIM, Vodafone e 3 Italia.
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