La discussione di un disegno di legge sulla concorrenza approda oggi al consiglio dei ministri. Il provvedimento contiene alcune norme per rendere più semplice la rescissione di un contratto stipulato con un provider Internet, un operatore di telefonia od una pay-TV, ma sembrerebbe contenere anche una clausola che potrebbe rivelarsi un boomerang per tutte le testate online.
Dopo la Spagna e la Germania, l'italia ci prova a tassare Google News. Nel disegno di legge sulla concorrenza, gli aggregatori di notizie verrebbero obbligati a pagare un tot agli editori per ogni singolo articolo ripubblicato. Sarà sufficente che il servizio Google News riprenda uno stralcio di una qualsiasi notizia pubblicata online affinché scatti il pagamento dell'utilizzo del contenuto.
Ma forse non sanno che in Spagna il servizio Google News è stato ritirato dalla società di Larry Page e Sergey Brin il giorno stesso che è entrata in vigore una disposizione simile? Forse non hanno saputo che gli editori che avevano chiesto a gran voce di applicare il copyright ai loro articoli, hanno poi ritrattato in seguito ai cali di traffico registrati dopo la chiusura di Google News. Forse ancora non lo sanno che in Germania gli editori che avevano addirittura accusato Google di "copiare i loro contenuti" hanno dovuto chiedere scusa e riconoscere la correttezza della posizione di Google
Ma forse queste persone non sanno che stanno perdendo tempo per discutere un provvedimento inutile (farebbero meglio ad interessarsi ai problemi veri) visto che Google ha tutti gli strumenti per lasciare piena libertà all'editore di decidere se lasciare o togliere i contenuti dei suoi articoli da Google news e eliminare le pagine web del proprio sito dal motore di ricerca? (uso del file robots.txt).
Si sperava che non si arrivasse a tanto, sopratutto sulla scia di quanto successo in altri Paesi. E invece ecco arrivare la proposta, sconsiderata e fuori luogo. Chi cerca oboli da Google è quanto meno inesperto dei meccanismi della rete, non hanno capito che Google News è un servizio che può aiutare l'editore a sviluppare il suo business, soprattutto quando produce contenuti di qualità. Un aggregatore potente come Google News aiuta solamente gli editori perché è uno strumento che gli mette a disposizone la sua grande fetta di utenze, facendo lievitare le visite ai loro siti che attraverso ai propri canali non arriverebbero mai ad avere.
È un servizio che aiuta ad acquistare nuovi lettori e che, è innegabile, porta traffico sui propri siti. Obbligare Google a pagare un obolo per la ripubblicazione di parte dei propri contenuti è inammissibile ed è un controsenso. Ecco perché è estremamente probabile che se la legge dovesse passare anche l'Italia potrà dire addio a Google News.
Speriamo che all'ultimo minuto, si elimini una norma che non ha davvero alcun senso e che penalizzerebbe principalmente quegli editori, con la testa sulle spalle ed i piedi per terra, che lavorano in Rete con la consapevolezza dello strumento che hanno tra le mani.
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