New York - Il successo trionfale della Apple schernisce il dollaro e sfora nel mercato cinese; e se si guardano le cifre che hanno fatto aumentare i profitti a vette mai viste, grazie anche al prodotto trainante come l'iPhone, infatti nel secondo trimestre fiscale di fine marzo i profitti sono del 33% pari a 13,57 miliardi, risultato pari a utili di 2m33 US$, in rapporto alle corrispondenze ferme a 2,16US$.
La previsione di 56,1 miliardi è stata abbondantemente superata in quanto il fatturato in contemporanea è cresciuto del 27% a 58,01 miliardi avendo dei margini di profitto lordi pari del 40,8% abbattendo le anticipazioni del brand incluse nella fascia tra il 38,5% e il 39,5%; Apple di conseguenza ha elevato il dividendo dell'11% e il piano di riacquisto di titoli proprio di 50 miliardi a 140 miliardi, impegnandosi con gli azionisti di versar loro 200 miliardi entro marzo 2017, un bel divario dai 130 miliardi promessi entro fine 2015! Ovviamente sull'onda di questo successo anche in Borsa si sono avuti rialzi non indifferenti infatti il dopo mercato ha guadagnato l'1,33%, aumentando al massimo storico di 134,4 US$ e di conseguenza un balzo del 62% nell'ultimo anno.Una sfida che ha visto la crescita di Apple nonostante l'acerrima concorrenza negli smartphone che ha provocati danni al concorrente Samsung, anche con tensioni negative valutarie che sono state valutate dall'azienda in sei punti di fatturato che sarebbero potute aumentare a otto nel trimestre in corso.
La Apple ha avuto un aumento nelle vendite del 40% con la vendita di 61,17 milioni di iPhone negli ultimi tre mesi che rapportati allo stesso periodo del 2014 e un + dei 56,8 milioni previsti; il record comunque si è avuto nel periodo tra ottobre e dicembre con la vendita di 74,5 milioni del prodotto pur rimanendo la cifra inferiore, periodo che aveva visto proprio il lancio dei nuovi modelli 6 e 6 Plus.
Rammentiamo che il numero degli iPhone venduti nella Grande Cina, tra Hong Kong e Taiwan è incrementato del 72%, una area che ha visto un picco del 71% a 15,8 miliardi, un terzo quindi del giro d'affari di Apple e l'affermazione del direttore finanziario Luca Maestri 'I progressi ce abbiamo avuti in Cina sono rimarchevoli' denota la giusta direzione commerciale di Apple.
New York - Apple si fa beffe del dollaro forte e sfonda in Cina. Trainata dal successo globale degli iPhone, Apple ha polverizzato le attese di bilancio: nel suo secondo trimestre fiscale, terminato a fine marzo, i profitti sono aumentati del 33% a 13,57 miliardi di dollari. Un risultato pari a utili per azione di 2,33 dollari, rispetto ad attese ferme a 2,16 dollari.
Il fatturato e' contemporaneamente salito del 27% a 58,01 miliardi contro previsioni di 56,1 miliardi. E i margini lordi di profitto sono stati del 40,8%, battendo le stesse anticipazioni dell'azienda comprese nella fascia tra il 38,5% e il 39,5 per cento. Apple ha aumentato il dividendo dell'11% e il piano di riacquisto di titoli propri di 50 miliardi a 140 miliardi, impegnandosi complessivamente a versare agli azionisti 200 miliardi entro il marzo 2017.
Finora aveva promesso 130 miliardi entro fine 2015. Le riserve in contanti del gruppo sono cresciute ancora, a 193,5 miliardi dai 178 miliardi di fine 2014. Sull'onda dei risultati, nel dopo mercato il titolo ha guadagnato l'1,33%, salendo al nuovo massimo storico di 134,4 dollari e coronando un rialzo del 62% negli ultimi dodici mesi.
La sfida della concorrenza La crescita di Apple e' avvenuta nonostante il clima di accesa concorrenza negli smartphone che ha danneggiato e concorrente quale Samsung e nonostante un impatto negativo dalle tensioni valutarie, calcolato dall'azienda in sei punti di fatturato che potrebbero aumentare a otto nel trimestre in corso.
Apple ha venduto 61,17 milioni di iPhone nei primi tre mesi dell'anno, un aumento del 40% sullo stesso periodo dell'anno scorso e piu' dei 56,8 milioni attesi. Anche se la cifra e' rimasta inferiore al record di 74,5 milioni del trimestre tra ottobre e dicembre, quello che aveva visto il lancio dei nuovi modelli 6 e 6 Plus.
Nella regione denominata Grande Cina, che comprende Hong Kong e Taiwan, il numero di iPhone venduti e' aumentato del 72 per cento. E l'area ha visto le entrate complessivamente impennarsi del 71% a 16,8 miliardi, quasi un terzo del giro d'affari di Apple. “I progressi che abbiamo compiuto in Cina sono rimarchevoli”, ha detto il direttore finanziario Luca Maestri.
La dinamica dei prezzi Apple ha registrato anche un aumento del prezzo medio degli iPhone venduti, salito di 60 dollari a 659 dollari. E per dare un'idea del successo, il Wall Street Journal ha calcolato che negli ultimi sei mesi, caratterizzati dall'avvento del nuovo modello di smartphone, le entrate di Apple sono aumentate di 29 miliardi, l'equivalente dell'intero fatturato annuale di un gruppo del calibro di Nike.
Non tutto cio' che Apple produce e' oggi oro. Hanno continuato a diminuire nell'ultimo trimestre le vendite di tablet iPad, cadute del 23% a 12,6 milioni. Ma gli iPhone sono in buona compagnia: i personal computer di Apple, targati Mac, hanno a loro volta aumentato le vendite del 10% a 4,56 milioni, piu' che ribaltando il declino del 7% sofferto l'anno scorso.
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